Personale di Paola Alviano Glaviano
Palazzo Baronale - Borgo di Calcata - Calcata
Inizio: 01 Gennaio 2011
Fine: 16 Gennaio 2011
Mercoledì 29 dicembre 2010 verrà inaugurata, presso il Palazzo Baronale di Calcata vecchia, la mostra personale di pittura di Paola Alviano Glaviano, dedicata a Caravaggio per i 400 anni dalla morte. La mostra è visitabile, fino al 16 gennaio 2011, il sabato dalle 15 alle 19, la domenica ed i festivi dalle 10 alle 19. Paola Alviano Glaviano nasce a Roma dove si diploma nel 1980 al liceo artistico di via Ripetta. Successivamente, mentre frequenta la scuola Libera del Nudo e la facoltà di Architettura, approfondisce l’interesse per il corpo umano, che avrà parte rilevante della sua opera di pittrice. Dopo varie esperienze nel campo dei fumetti, della grafica pubblicitaria, della scenografia e della fotografia dal 1989 comincia a dedicarsi prevalentemente alla pittura, stabilendosi presso lo studio d’arte di via Germanico 99, che lascia dopo 10 anni di attività condivisa con altri artisti.
Per aperture infrasettimanali previo appuntamento contattare gli uffici del Parco allo 06 9049295.
La sua tecnica si evolve velocemente dal pennello passa alla spatola, dal colore ad un “bianco e nero” quasi costante, a volte velato dai toni azzurri o seppiati delle antiche foto, più raramente spezzato da una singola macchia di colore. L’eterogeneità delle esperienze artistiche vissute la porta tuttavia ad un continuo incontro con le altre forme d’arte, come la fotografia e il teatro.
Collabora con alcuni fotografi con i quali realizza delle mostre. Di fondamentale importanza è il teatro e la collaborazione con l’attrice Bianca Maria Castelli con cui ho realizzato vari eventi artistici, tra cui “Guerra”, che consiste in una mostra monografica di dieci tele ispirate a temi bellici, la scenografia per un recital di monologhi e canzoni.
Questa contaminazione continua, la porta a scegliere, per le sue esposizioni, spazi diversi delle classiche gallerie. Dagli anni ’90, Paola Alviano Glaviano inizia così a esporre negli ambienti più diversi: salotti letterali, locali notturni, foyer dei teatri, villaggi turistici, e perfino presso un salone di bellezza “multimediale” del Centro Storico di Roma. Il comune denominatore? “Mi interessano gli spazzi vivi”, spiega la pittrice, “ Spazi che non siano frequentati solo da addetti ai lavori, ma da gente di tutti i tipi, con interessi diversi”.